L’inquinamento prodotto dalla plastica è causato dall’abbandono di prodotti plastici nell’ambiente che, di conseguenza, provocano danni all’habitat di flora e fauna, e inquinamento ad aria, fiumi, laghi, mari e suolo. L’inquinamento causato dalla plastica può crearsi in svariate forme, quali abbandono di oggetti plastici, la presenza di particelle di plastica nell’acqua e la dispersione nell’ambiente, terra o mare, di grossi carichi di oggetti plastici (ad esempio Friendly Floatees). La plastica è un elemento inquinante in quanto è un materiale non biodegradabile ed è smaltimento in maniera errata. Si è stimato che nel 2050 avremo prodotto più di 25.000 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, di cui solo una piccola parte verrà riciclata o incenerita. Questi dati fanno capire quanto sia enorme il problema dell’inquinamento plastico.
Microparticelle di plastica
Molte ricerche dimostrano che esiste una contaminazione da plastica nell’acqua corrente del mondo intero provocata dalle micro particelle di plastica. La Orb Media, in collaborazione con l’Università statale di New York e l’Università del Minnesota, ha testato 159 campioni di acqua potabile di grandi e piccole città di tutti i continenti ed ha dimostrato che l’ 83% dei campioni analizzati conteneva microscopiche fibre di plastica. Quest’acqua, oltre che essere bevuta, viene utilizzata anche per preparare cibo, quindi viene ingerita in svariati modi dalla popolazione della terra. E’ dimostrato che queste micro particelle sono prodotte dal lavaggio di capi sintetici, dall’usura degli pneumatici e dal deterioramento delle vernici .
Inquinamento di mari e oceani
L’ecologo Giuseppe Bonanno della Università di Catania in collaborazione con la biologa Martina Orlando Bonaca dell’Istituto Nazionale di Biologia slovena, hanno eseguito uno studio a livello globale sulla presenza delle plastiche in mare. E’ stato dimostrato che fino ad ora dagli 8 ai 13 milioni di tonnellate all’anno, toccando picchi annui di 15 tonnellate, di plastica prodotta finisce nei mari e negli oceani. Questa plastica arriva principalmente dai continenti, ma non solo. Mercantili, pescherecci e piattaforme petrolifere producono anch’essi plastica disperdendola direttamente nei mari e negli oceani; si è dimostrato che circa il 20% dell’inquinamento plastico presente è prodotto da loro. Questa enorme presenza di plastica nei mari e negli oceani provoca enorme danni alla flora e alla fauna marina ma, allo stesso modo, anche, seppur indirettamente, alla specie umana.
Inquinamento della terra
L’inquinamento della plastica provoca danni anche alla terra, in quanto il materiale plastico rilascia sostanze chimiche nocive al terreno, che penetrano nella terra, raggiungendo falde acquifere e fonti d’acqua in genere. Quindi le sostanze nocive, attraversando la terra, raggiungono anche laghi e fiumi. Non solo mari ed oceani, ma anche i corsi d’acqua dei continenti e la terra stessa risultano essere inquinati a causa della plastica.
Effetti sugli animali
L’inquinamento provocato dalla plastica è sicuramente pericoloso per gli animali. In primo luogo nei confronti dei mammiferi marini, che ne ingeriscono grandi quantità, rilasciate nei mari e negli oceani. Inoltre molti mammiferi marini rimangono intrappolati in prodotti di plastica, rimanendo spesso uccisi. E’ dimostrato che sono circa 260 le specie animali che hanno subito e subiscono quotidianamente danni dalla plastica. Non solo gli animali marini, mammiferi e non, subiscono danni diretti e indiretti dall’inquinamento della plastica, ma anche tutti gli altri animali della terra attraverso l’assunzione di acque inquinate; inquinamento causato dalle falde acquifere in cui sono presenti sostanze nocive rilasciate dalla plastica.
Effetti sugli umani
La plastica contiene diversi tipi di sostanze chimiche oltre che additivi. Queste sostanze sono sicuramente dannose per l’uomo , che le può assorbire attraverso la pelle, provocando problemi cutanei. Inoltre, nel caso di inquinamento marino da plastica, l’uomo assumerà plastica attraverso i cibi ittici che consuma. Uno studio su sardine in scatola, per esempio, ha dimostrato la presenza di PET e PP, due plastiche comuni, nelle sardine in vendita.
Leggi e norme per ridurre l’inquinamento da plastica
Esistono alcuni regolamenti e convenzioni a tutela dei mari e degli oceani, quali ad esempio la Marpol (Convenzione Internazionale per la Prevenzione dell’Inquinamento Navale). Inoltre le principali organizzazioni governative internazionali e nazionali riconoscono la plastica nei mari e negli oceani come rifiuto pericoloso. Il problema principale è la inadeguatezza, se non in alcune zone la mancanza totale, dei controlli.
Come ridurre l’inquinamento da plastica nel quotidiano
Al di là delle leggi e delle norme, andando oltre ai controlli degli Stati e delle organizzazioni, ognuno di noi può e, visto la dimensione del problema, deve, quotidianamente ridurre l‘inquinamento provocato dalla plastica. Questo può essere fatto da tutte le persone in maniera costante negli anni riducendo l’acquisto di prodotti plastici, optando per prodotti con contenitori di materiali differenti dalla plastica, riutilizzando i contenitori, quindi scegliendo vetro o vuoto a rendere, riciclando, selezionando i rifiuti e facendo la raccolta differenziata e recuperando oggetti, dandone una nuova vita ed un nuovo utilizzo, riducendo lo spreco.